Oasi di pace

“Musanum”, così denominato nel dialetto antico limosanese, è considerato da abitanti e forestieri “un gioiello medioevale e un’oasi di pace” situato quasi alle porte di Campobasso a 600 mt sul livello del mare. Un paese tranquillo, ricco di sapori, storia e tradizioni dove il tempo sembra essersi fermato se non fosse ricordato dal suono delle campane che ne segnano lo scandire. L’unico suono che si ode questo, ripetuto, ma necessario a scandire le ore più importanti della giornata di chi ci vive e che arriva ogni volta a rompere un sacro silenzio che lo invade e pervade. Una quiete quasi religiosa che riavvolge il nastro della memoria storica, precisamente, all’XI e al XIII secolo che vede Limosano sede di Diocesi. Una storia la sua che ha attirato e attira tuttora l’interesse di molti studiosi.

Proprietà a Limosano



Bellissime case nel centro storico

La Storia


L’etimologia del nome del comune agricolo montano molisano non è cosa certa: un’ipotesi lo fa risalire a “Limen Samnii”, cioè porta del Sannio, ma questa tesi sembrerebbe essere smentita dalla topografia della confederazione sannitica aprendo, invece, ad una seconda teoria, più attendibile, che lo collega a “Limus-satus”, cioè terra feconda.

L’origine del paese è anteriore al X secolo e a testimoniarlo è l’ugual nome del ponte che congiungeva la via Traiana-Frentana alla via Latina. All’inizio dell’epoca longobarda dipese dal castaldato di Bojano prima e dalla contea di Molise poi. Salito al trono Carlo I d’Angiò, il feudo fu assegnato ai conti di Renan e a seguire ai Gambatesa, ai conti di Campobasso, ai Pandone, alla famiglia di Capua e infine passò a quella dei Venere che lo tennero fino alla fine del feudalesimo.

Come tutte le piccole realtà centro-meridionali, anch’esso ha subito massicciamente il fenomeno dell’emigrazione e a testimoniarlo sono soprattutto le numerose case disabitate presenti nel centro storico oltre al notevole calo demografico. Infatti, dai 2500 abitanti del 1965 si è arrivati ad una popolazione attuale di circa 860 residenti stabili.

Il Centro Storico


Il nucleo più antico di Limosano sorge sulla parte centrale di una collina tufacea, mentre la zona più recente si è sviluppata a ridosso della vallata del fiume Biferno e lungo la strada provinciale che conduce al vicino Sant’Angelo Limosano.

Il centro storico, con la chiesa e l’intrigo insediativo arroccato intorno testimonia il tipico modello medioevale. Attraverso le porte delle Fucine, del Borgo e del Baglio ci si introduce in esso percorrendo vie strette che intersecate dai giochi d’ombra proiettate dai tetti tutt’attorno, lo trasformano in un percorso incantato, pieno di bellezza, quella bellezza tipica dei luoghi a misura d’uomo e di natura.

Nell’accesso al borgo antico ci si imbatte in diversi edifici interessanti sia dal punto di vista storico che architettonico. Anzitutto, il Palazzo Ducale, sottostante la Cattedrale di Santo Stefano, che ospita il patrono San Ludovico D’Angiò e che conserva tuttora le robuste forme quadrate del Maniero contenente all’interno un’ampia corte. La struttura è posta sopra un enorme ed irraggiungibile rupe caratterizzata da strapiombi incredibili.


Il borgo e le Chiese


Girovagando nel borgo tra storia e architettura si scorge anche la casa natia di un personaggio illustre: Igino Petrone e proseguendo s’incontrano la Chiesa di Santa Maria Maggiore, l’antica Cattedrale, sede di Diocesi Vescovile dall’XI al XIII secolo, che negli anni ha subito numerosi lavori di consolidamento; la Chiesa di Dan Francesco d’Assisi che si delinea come la più ampia e maestosa dell’abitato formando un corpo unico con l’antico monastero dei Conventi Francescani, la cui costruzione venne autorizzata con Bolla Pontificia nel 1312.

All’interno del sacrario è possibile ammirare: Cinque Medaglioni su tela che ornano il Presbiterio e il Coro; quest’ultimo in noce intagliato e a stalli semicircolari e due confessionali del secolo XVI di notevole pregio. In ultima degna di nota è la Chiesa di Santo Stefano, ritenuta un gioiello architettonico da antichi inventari ma malamente ricostruita dopo il terremoto del 1805. Essa conserva e custodisce tra le sue mura una pregevole statua dell’Addolorata attribuita a Carmine Latessa, discepolo del Brunetti di Oratino, di notevole qualità plastica per il modellato corposo del panneggio.


Feste e
Tradizioni



Da sempre il Carnevale a Limosano è stato sempre un momento per divertirsi tra amici e parenti.

In passato, la gente si riuniva per giocare a carte e per fare giochi tradizionali come “Lu Fulariell, Lu Gatt C'cat e Lu Pulcnell".

I piatti tipici del Carnevale erano e sono "L'sfring", dolci fritti corposi di zucchero.

Tra le feste degne di nota si ricorda la Sagra del Fegatello che si tiene ogni anno il 14 agosto.